Archeologia a Maratea
ANCORE ED ANFORE
Le tracce di archeologia presenti sul territorio di Maratea sono lo specchio delle vicende della storia stessa della località legate sopratutto all'età greca e dei romani.
L'antica Maratea fu sin dall'età greca un luogo di culto cui facevano riferimento le città greche della costa come Vibona, Laos e Blanda, quest'ultima secondo alcune tesi edificata alle foci del fiume Noce e localizzata dagli storici sulla collina di Palestro tra Castrocucco e l'abitato di Tortora, dove ancora oggi vengono alla luce resti di antiche costruzioni e arredi di natura sepolcrale.
Commercio e Archeologia
Il fiume Noce e la sua valle erano la porta attraverso la quale gli uomini della costa commerciavano con le zone interne del Lagonegrese i prodotti che approdavano sulla costa di Maratea, come l'ossidiana delle Eolie, le anfore, le coppe di stile ionico, i vasi a vernice nera, che sono stati ritrovati a Rivello e a Capo la Timpa sopra il Porto di Maratea.
Ai greci si sostituirono a partire dal II secolo a.C. i Romani, e l'importanza di Maratea e dei suoi approdi sulla costa è testimoniata dagli importanti giacimenti marini presenti lungo tutto il tratto costiero da Castrocucco al Capo di Santavenere .
Sono state ritrovate infatti numerosi frammenti di anfore (Castrocucco e Secca della Giumenta), un relitto di nave, marine e numerosi ceppi d'ancora in pietra o di metallo.
Le ricerche archeologiche nel mare di Maratea
A partire dagli anni sessanta del 1900 iniziarono le prime esplorazioni archeologiche nel territorio e nel mare di Maratea. Furono alcuni subacquei piemontesi che effettuarono anche i primi recuperi e il primo ceppo di ancora che fu trovato nel 1966 oggi è conservato nel museo di Torino mentre altri due, recuperati negli anni settanta , si trovano nel Museo del Mare di Venaria Reale , sempre a Torino.
Dopo vari altri ritrovamenti nei primi anni ottanta la Soprintendenza intraprese una campagna di esplorazione dei fondali dell'isola di Santojanni, scoprendo un vero e proprio giacimento di ancore e altri oggetti , facendone uno dei più importanti giacimenti di reperti di navi onerarie romane nel Mediterraneo.
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piccole necropoli
A Castrocucco sono state individuate anche tombe del IV - V sec. d.C. da con frammenti di anfore cilindriche del basso impero; a Massa invece una tomba con una moneta e una lucerna frammentaria.
Sempre a Castrocucco di Maratea, nella zona di Capo la Secca accanto al palazzo baronale Labanchi vi sono i resti di una struttura in due vani molto probabilmente destinata alla produzione di “garum”.
Questi reperti di archeologia sono conservati presso il Museo di Palazzo De Lieto , nel Centro Storico a Maratea