LA STORIA DI MARATEA | il nome

Leggende , o meglio ancora le storie tramandate attraverso le tradizioni , ci hanno donato molte spiegazioni sulle origini della città di Maratea.
Per una di queste molto probabilmente i primi passi della città si devono collocare ai tempi degli antichi greci e cioè nel secolo VIII a.C.: l’origine risalirebbe alla fondazione da parte di greci alla ricerca di nuove colonie di un piccolo nucleo abitato sulle pendici del monte che sovrasta Maratea verso sud , oggi chiamato di San Biagio.
Per altri viceversa Maratea non è altro che quello che è arrivato fino a noi della famosa città di Blanda, che rivesti una grande importanza per il mondo cristiano — ebbe infatti una propria sede vescovile - e di cui si sono perse le tracce nel secolo VIII d.C..
L’ipotesi più plausibile , secondo la nostra opinione suffragata dal pensiero di vari studiosi e storici , è un mix delle due più importanti ipotesi e cioè che gli abitanti di Blanda si siano uniti con i primi abitanti di Maratea , nel luogo sopra descritto e cioè il Monte San Biagio; tutto ciò , probabilmente , alla fine della storia della città di Blanda.
ORIGINI DEL NOME
Per quanto riguarda il nome anche in questo caso non ci sono pareri unanimi.
Per una parte degli storici il nome deriverebbe da "Thea - maris" cioè "Dea del Mare";
per altri invece da "Mar-an-thà", che vuol dire “Dio è venuto”;
altri ancora da "Marathus" che significa terra dei finocchi.
Quest’ultima tesi sembra essere la più plausibile , suffragata anche dalla presenza, molto estesa ancor'oggi , del finocchio selvatico sul territorio.
SPAZIO DISPONIBILE
TORRI E CASTELLI
Durante i secoli Maratea non ha mai partecipato attivamente alle rivoluzioni, soggiacendo tuttavia alle varie la dominazioni succedutesi negli anni , quali quella dei Normanni, degli Angioini, degli Spagnoli; nonostante ciò Maratea ha sempre mantenuto in tutti quei secoli per il valore strategico della sua posizione geografica, una condizione di status privilegiato.
La stessa posizione geografica ha agevolato la difesa di Maratea dalle numerose incursioni dei pirati arabi che hanno imperversato sulle coste italiane per vari secoli.
Tra il mare e la montagna , difesa da un sistema di sette torri , alcune delle quali oggi ristrutturate e abitate, e da un imponente castello , oggi in rovina dopo che nel settembre del 1806 su ordine di Gioacchino Bonaparte la città superiore fu messa a ferro e fuoco dal gen. Lamarque con circa 6000 uomini , nonostante la strenua difesa da parte di un valentissimo ufficiale, Alessandro Mandarini a capo di un piccolo contingente.
Da quel momento lentamente l'originale centro abitato posizionato sul Monte San Biagio ha iniziato a spostarsi verso valle e il mare , dando vita a tutta una serie di attività come a pesca e la lavorazione di seta, cotone, lino e cuoio) , mantenendo una discreta produzione di vino, agrumi, olio e ortaggi e naturalmente di formaggi , per i quali Maratea è sempre stata giustamente rinomata.
Nel XVIII secolo Maratea era famosa per l'elevato livello culturale dei propri cittadini dovuta al basso tasso di analfabetismo, cosa che continuò a contraddistinguerla anche dopo l'Unità d'Italia.
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